COSA SUCCEDE PRIMA DEL TRAVAGLIO? Tutto quello che accade al vostro corpo prima del lieto evento
Quando stanno per scadere i giorni che vi porteranno a conoscere il vostro piccolo, la paura e l’ansia aumentano sempre di più. La domanda più frequente nelle mamme che si apprestano ad avere il loro primo figlio è se riusciranno a riconoscere le contrazioni e l’inizio del travaglio.
Qualsiasi donna che ha già partorito in genere sorride e risponde “Tranquilla, lo saprai”, consapevoli del fatto che il travaglio non è una passeggiata e (tranne in rari casi) difficilmente può essere confuso con un semplice mal di pancia.
Il travaglio è il completamento di un percorso durato 9 mesi, nel quale il corpo della mamma si prepara sotto diversi aspetti.
Il corpo della donna è fatto apposta per affrontare il travaglio e il parto, quindi esclusi problemi di salute preesistenti, tutte possono affrontarlo con serenità.
Tranquille, ce la farete!
La televisione ci ha abituati nel corso degli anni, a vedere il parto come un evento improvviso, violento e di breve durata. In questi film la donna incinta si accorge improvvisamente che è il momento di andare in ospedale. Nella realtà invece spesso la donna viene rimandata indietro in quanto non si tratta ancora di travaglio. Questo perché il corpo si prepara anche giorni prima con quello che è un pre-travaglio vero e proprio.
Quali sono i sintomi del pre-travaglio?
Cominciamo a dire che il pre-travaglio ha una durata del tutto imprevedibile: in alcune donne può durare anche un mese, in altre qualche ora.
In questa fase l’utero inizia ad assottigliarsi, a distendersi per preparare la dilatazione del collo dell’utero.
Il bambino inoltre inizia ad incanalarsi dentro la pelvi e questo accade più precocemente durante una prima gravidanza. Nelle gravidanze seguenti infatti questo si verifica solo alla fine, durante il travaglio vero e proprio.
L’aspetto positivo è che scendendo il bambino anche di pochi centimetri, riuscirete a respirare meglio e diminuiranno anche i problemi digestivi come il bruciore di stomaco. Di contro probabilmente passerete in bagno più tempo di prima perché aumenterà la pressione sulla vescica e quindi lo stimolo di urinare.
Si può avvertire anche una maggiore pressione con crampi e dolore di breve durata, e in alcuni casi può risentirne anche l’intestino con attacchi di diarrea.
Possono essere presenti delle leggere contrazioni chiamate contrazioni di Braxton – Hicks. Queste sono indolori e si intensificano sempre di più verso la fine. Alcune donne possono iniziare ad averle molto precocemente, già verso la 25esima settimana: sentirete indurire improvvisamente tutto l’addome e vi sembrerà di portare in grembo una piccola anguria piuttosto che un adorabile bebè. Se troppo frequenti e precoci il vostro ginecologo potrebbe prescrivervi degli integratori a base di magnesio.
Somministrare il magnesio in gravidanza infatti può essere utile a prevenire forme di carenza, responsabili in alcuni casi di parto prematuro.
Le secrezioni vaginali poi possono diventare più consistenti e meno acquose e si può verificare la perdita del tappo mucoso, spesso causa di attacchi di panico veri e propri. So già cosa state pensando: “Come lo riconosco, devo andare in ospedale? Sto per partorire?”
Innanzitutto cos’è il tappo mucoso?
Si tratta di un accumulo di muco che sigilla come un vero e proprio tappo l’apertura dell’utero. Senza il tappo sarebbe impossibile portare avanti la gravidanza. Si forma nelle prime settimane di gravidanza grazie all’azione del progesterone che lo rende sempre più spesso e denso. All’interno sono presenti numerosi anticorpi che servono come ulteriore difesa per il feto.
Prima del travaglio l’assetto ormonale cambia nuovamente in quanto aumentano i livelli di estrogeno; questo provoca un assottigliamento graduale del tappo, mentre la cervice inizia ad ammorbidirsi e assottigliarsi. In gergo tecnico il vostro ginecologo potrebbe utilizzare il termine “collo dell’utero pervio al dito”. In queste condizioni si verifica la perdita del tappo mucoso, che può verificarsi in una volta sola oppure in più tappe, con o senza dolore.
Ha un aspetto gelatinoso e spesso è striato di sangue, ma può essere anche rosato o marroncino quindi è abbastanza facile da distinguere dalle normali perdite di muco che si verificano durante la gravidanza.
In assenza di contrazioni o di altri tipi di perdite non c’è bisogno di andare in ospedale. Il processo infatti potrebbe durare anche diversi giorni. Alcune donne riferiscono di perderlo poche ore prima del parto, altre lo perdono un mese prima, altre ancora non lo perdono proprio.
Anche le perdite di sangue (quando leggere e rosate) con o senza perdita del tappo, non rappresentano avvisaglia di parto imminente, ma sono indice sempre dell’assottigliamento delle pareti uterine. Si tratta semplicemente di qualche capillare che si rompe durante questo processo. Anche in questo caso possono passare giorni o poche ore dall’inizio del travaglio vero e proprio.
Bisogna preoccuparsi nel caso in cui la perdita del tappo è accompagnata da perdite abbondanti di sangue, in questo caso è opportuno andare in ospedale per un controllo.
Anche nel caso in cui abbiate perdite verdastre è il caso di andare in ospedale (anche senza contrazioni o rottura delle acque) in quanto questo potrebbe essere segno di sofferenza fetale.
Travaglio vero o falso? Imparate a riconoscere i prodromi o contrazioni pre-parto!
Se iniziano ad essere presenti contrazioni, che potete riconoscere come crampi che partono nel basso addome e possono arrivare alla schiena o anche alle gambe (nella parte alta delle cosce), simili ai dolori mestruali (ma più forti ovviamente) ad esordio progressivo, dovete saper valutare se si tratta di travaglio vero o falso.
In caso di travaglio falso infatti le contrazioni prendono il nome di prodromi: si tratta di contrazioni che NON si presentano a cadenza e durata regolare e si attenuano cambiando posizione o camminando. Spesso viene consigliato di fare una doccia calda, per rilassare la muscolatura. In caso di travaglio falso dopo la doccia non avrete più contrazioni, o queste saranno molto più lievi. La durata di questo periodo chiamato appunto periodo prodromico può durare anche diverse ore e in alcuni casi è talmente leggero che alcune donne riferiscono di non averlo vissuto proprio.
Nel travaglio vero invece le contrazioni si intensificano e nei travagli più lunghi, si manifestano a cadenza regolare fino ad arrivare ad un certo punto in cui diventano più frequenti, dolorose e regolari.
Quindi se vi sentite più tranquille a casa potete restare fino a quando le contrazioni non diventano ravvicinate di almeno 5-7 minuti con durata di 50-60 secondi ciascuna (a patto ovviamente che possiate raggiungere facilmente e in breve tempo l’ospedale).
Cosa fare in caso di “rottura delle acque”?
Diverso è il discorso nel caso in cui si verifichi la rottura delle membrane con la perdita delle acque, in quel caso anche in assenza di contrazioni è meglio andare in ospedale dove in seguito ad una visita verrà valutato se iniziare una profilassi antibiotica di routine.
Infatti la rottura delle acque non sempre indica parto imminente, potrebbero passare anche diverse ore, e in questo caso l’antibiotico serve a prevenire eventuali infezioni a cui il feto potrebbe essere maggiormente esposto.
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