IL VACCINO CONTRO LA PERTOSSE IN GRAVIDANZA: il metodo più sicuro per proteggere il vostro bambino.

Quando si aspetta un figlio, siamo prese da mille pensieri, mille ansie e mille dubbi. Cerchiamo di scegliere sempre le cose migliori e si inizia a pensare alla sua sicurezza: seggiolino auto, copri-prese elettriche e via dicendo.

Molto spesso però tralasciamo quelli che possono sono i rischi microscopici e invisibili all’occhio umano: virus e batteri. Ci diciamo:  “Ma si, quando nascerà lo coprirò bene, non lo farò uscire quando farà freddo e lo farò prendere in braccio solo dopo un’accurata igienizzazione delle mani”. In realtà ignoriamo che spesso i neonati vengono contagiati tra le mura domestiche e tra le accoglienti braccia di mamma e papà.

È il caso della pertosse, una malattia dell’apparato respiratorio che negli ultimi anni sta ritornando a colpire con conseguenze abbastanza gravi, proprio i neonati.

Pertosse? Un batterio che non deve essere sottovalutato

La pertosse è una malattia infettiva provocata dal batterio Bordetella pertussis che colpisce principalmente i bambini sotto i 5 anni. La prognosi è grave nei primi due anni di vita, con un tasso di mortalità dello 0,2% nei paesi sviluppati e, sotto l’anno di età continua a rappresentare un’importante causa di morte.

Una volta contratta, non garantisce un’immunità duratura nel tempo quindi è possibile esserne colpiti più di una volta.

Nei paesi in cui si è applicato il protocollo vaccinale, si è avuta una graduale diminuzione dell’incidenza della malattia, ma ora anche in questi paesi si sta assistendo ad un suo ritorno a causa dell’assenza dei richiami.

I sintomi della pertosse

I sintomi della pertosse sono molto gravi specialmente nei neonati e riguardano le vie respiratorie. La malattia segue due fasi:

  • Nella prima fase, chiamata anche fase catarrale, si ha una leggera tosse, secrezioni nasali abbondanti e febbre non elevata. Questa fase dura circa 2 settimane
  • Nella seconda fase, la fase convulsiva, la tosse aumenta e si associa a difficoltà respiratorie con apnee e cianosi. Questa fase se non viene curata può durare diverse settimane.

Tosse neonato

Il contagio avviene per via aerea quindi attraverso particelle di saliva diffuse nell’aria, mentre la fase di incubazione dura circa 10 giorni. A seguito di un tempestivo trattamento antibiotico, la malattia si risolve in breve tempo.

Il protocollo vaccinale nel neonato

In Italia il vaccino anti-pertosse fa parte dei vaccini obbligatori, associato a quello antidifterico e antitetanico.

Anche il tetano e la difterite sono malattie molto gravi da cui bisogna proteggersi:

  • Il tetano è causato da un batterio che produce una tossina molto potente capace di colpire il sistema muscolare con contrazioni sparse molto dolorose. Nei paesi in via di sviluppo a causa delle scarse condizioni igieniche durante il parto e a causa della mancanza di anticorpi trasmessi dalla madre, arriva a colpire i neonati causandone anche la morte. Non è una malattia contagiosa, e l’unica modalità di contagio è attraverso il morso di animali o ferite infette.
  • La difterite è causata da un batterio che produce una tossina capace di distruggere diversi organi e tessuti. Frequentemente arriva a colpire l’apparato oro-faringeo, con mal di gola, febbre e inappetenza. Nella gola si formano delle lesioni di colore variabile dal grigio al verde o nero. La malattia se non curata può progredire con l’ostruzione delle vie respiratorie, e danni cardiaci. Si trasmette per contatto diretto con le secrezioni delle lesioni infette.

Sono previsti diversi richiami  durante il primo anno, intervallati tra loro da almeno 8 settimane di distanza.

Vaccino neonato pertosse

Visto che la vaccinazione obbligatoria si effettua a partire dai 3 mesi, il rischio che la pertosse possa colpire i neonati sotto i 3 mesi è altissimo, con conseguenze molto gravi e che richiede spesso un intervento ospedaliero, con relativo ricovero a causa delle possibili complicazioni.

La soluzione? Il vaccino in gravidanza

La pertosse colpendo adolescenti e adulti in maniera lieve, ha un alto rischio di contagio verso i neonati che ancora devono essere sottoposti al primo ciclo di vaccinazioni.

Si stima infatti che la principale fonte di infezione nei neonati siano i fratelli nella fascia d’età compresa tra i 9 e i 13 anni, e i genitori.

Per ridurre questo rischio, le strategia principale prevede l’immunizzazione materna attraverso la somministrazione del vaccino in gravidanza.

Vaccinare la donna in gravidanza, significa proteggere automaticamente il neonato grazie al trasferimento di anticorpi di origine materna, che proteggeranno il bambino fino a quando inizierà il primo ciclo di vaccinazione.

Così come per l’influenza (qui potete trovare l’articolo sull’importanza della vaccinazione antinfluenzale in gravidanza e nei bambini), il vaccino per la pertosse in gravidanza è l’unico modo per ridurre la morbilità e la mortalità dei neonati, fornendo una immunità passiva ma molto efficace e soprattutto sicura.

Mentre il vaccino antinfluenzale può essere somministrato in qualsiasi momento durante la gravidanza, il vaccino per la pertosse viene somministrato in genere tra la 27esima e la 36esima settimana di gestazione in modo da mantenere un titolo anticorpale elevato (cioè la presenza di un numero sufficiente di anticorpi)  nel neonato.

Il richiamo inoltre andrebbe effettuato ad ogni gravidanza proprio perché non si ottiene mai una immunità permanente.

Quindi mi raccomando…preparate tutto per bene: la borsa da portare in ospedale, un’accogliente carrozzina, delle morbide tutine e tanti giochini colorati. Ma non dimenticate di proteggere il vostro piccolo dalla pertosse. Vaccinatevi!

 

 

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