PARTORIRE PRIMA? Tutto quello che vorreste sapere sui metodi più utilizzati
Ricordo bene la sensazione che mi attanagliava nelle ultime settimane delle mie due gravidanze….quella grande stanchezza fisica nel portare un peso ormai diventato importante, la sciatica che tirava, la pubalgia che mi faceva camminare come una papera, la difficoltà a trovare una posizione comoda la sera nel letto. Al tempo stesso quella gran paura di partorire, di andare verso l’ignoto del “durante” e del dopo…”Sarò all’altezza? Riuscirò a partorire? Andrà tutto bene???”
Le ultime tre settimane ogni momento poteva essere quello giusto mi dicevo…ogni mattina mi svegliavo con la stessa domanda: sarà oggi?
Più i giorni passavano, più il senso di frustrazione aumentava e la domanda “sarà oggi?” si trasformava in un grande desiderio: “speriamo che sia oggi, non ce la faccio più!”.
Con il primo figlio sono stata relativamente fortunata avendo rotto le acque a 38+5 ed avendo partorito a 39 settimane giuste. Ma con il secondo è andata decisamente peggio. Avevo il termine il 12 dicembre e niente si smuoveva… “Tutto fermo, tutto chiuso” diceva il ginecologo. “Se continua così il 22 ti induco il parto”. Ora immaginate me: terrorizzata da una seconda induzione, dopo l’esperienza traumatizzante del primo parto. A questo si aggiungeva l’angoscia nel non trascorrere il Natale con il mio primogenito, allora dueenne, che si approcciava a vivere il suo primo Natale da bimbo cosciente senza la sua mamma. Per fortuna sono stata graziata e ho partorito senza nessuna stimolazione una settimana prima di Natale, così da risparmiarmi l’induzione e un Natale trascorso in ospedale.
Come partorire prima?
La mia piena solidarietà va a tutte le future mamme, primipare o meno, che sono a fine gravidanza. Sappiate che conosco e comprendo bene i vostri volti sfiniti durante l’ennesima passeggiata nella speranza che “si smuovi qualcosa”. Proprio per questi motivi si è portati a cercare dei rimedi tradizionali per indurre il travaglio e cercare di partorire prima.
Ho raccolto qui una serie di rimedi più comuni che molte volte funzionano. Io credo che tentar non nuoce (tranne in alcuni casi come vedremo), ma sono fermamente convinta che il momento in cui si deve partorire purtroppo non possiamo deciderlo noi. Il vostro piccolo uscirà quando sarà il momento….nel frattempo però, leggete qui.
Foglie di lampone rosso
Oltre ad essere un ottimo e gradevole rimedio naturale durante varie infiammazioni e un potente antiossidante, il lampone rosso è considerato da sempre nella tradizione popolare un ottimo alleato per affrontare la gravidanza e il parto.
Durante la gravidanza è consigliato per l’elevata presenza di vitamine e sali minerali. La vitamina E insieme ai flavonoidi presenti in elevate quantità, agiscono sul microcircolo andando a migliorare il ritorno venoso e l’elasticità dei vasi. La fragrina invece, un alcaloide presente nelle foglie riesce ad agire sulla muscolatura uterina durante le contrazioni, rendendole più efficaci.
A basse dosi si può consumare durante tutta la gravidanza, facendo attenzione però alla contemporanea somministrazione di ferro, la cui concentrazione potrebbe risultare ridotta. Nelle ultime 5 settimane di gravidanza invece, in vista del travaglio si può aumentare la quantità assunta, fino a 2-3 tazze al giorno. State sicure che oltre ai benefici di cui vi ho parlato, riuscirete anche a rilassarvi meglio con questo piccolo rituale rilassante.
Come consumarlo? Bisogna infondere le foglie nell’acqua bollente, coprire e lasciare riposare per una decina di minuti. In seguito filtrare e zuccherare a piacere con miele o zucchero di canna.
Yogi Tea – L’equilibrio delle donne: miscela di erbe a base di foglie di lampone, liquirizia, verbena, cannella, melissa, zenzero, timo e fiori di lavanda.
Olio di enotera
Questo estratto viene in genere utilizzato per alleviare la sindrome premestruale ma, attenzione attenzione….gli acidi grassi di cui è composto sembrano essere i precursori delle prostaglandine. Esatto! Quelle sostanze che vengono usate per indurre il parto. Chiaramente le prostaglandine che inseriscono in sala parto (chiamato anche “gel”) hanno una concentrazione molto elevata rispetto a quelle presenti nell’olio di enotera, ma perché non tentare ugualmente in maniera più naturale?
Le prostaglandine vengono utilizzate per ammorbidire e appianare la cervice, in questo modo il bambino riesce ad incanalarsi meglio, con il risultato di una dilatazione più efficace e un parto (si spera) più veloce.
Come si usa? In commercio esistono diverse formulazioni a base di perle commestibili o ovuli vaginali da utilizzare due volte al giorno nelle ultime tre settimane di gravidanza.
Donna Plus + , perle di Olio puro di Enotera
Olio di ricino
Questo è in assoluto il rimedio più consigliato dalle ostetriche e che personalmente non condivido. Ora vi spiego perché.
Tipicamente l’olio di ricino era il rimedio di eccellenza per la stitichezza di lunga durata. Agisce infatti come una vera e propria purga, pulendo l’intestino e causando crampi addominali che sfociano alla fine in diarrea a causa del rilassamento degli sfinteri.
Ora vi chiederete, cosa c’entra questo con il parto? Considerate la vicinanza dell’intestino con l’utero, ancora di più a fine gravidanza, quando tutti gli organi addominali sono schiacciati e appiattiti uno sopra l’altro.
Per partorire prima viene consigliato un mega cocktail a base di olio di ricino e un succo di frutta (per mascherarne il sapore sgradevole). Le contrazioni addominali, proprio per la loro vicinanza, vanno così a stimolare anche l’utero che quindi inizia a contrarsi dapprima con una sollecitazione “esterna”, fino poi a trovare un proprio ritmo contrattile che porterà al parto finale.
Aldilà del rimedio sgradevole in tutte le sue sfaccettature, il rischio può essere che la ricina, il principio attivo dell’olio di ricino, così come viene assunto dalla mamma viene automaticamente assunto anche dal feto causando gli stessi identici effetti, ovvero l’espulsione di meconio nell’utero con una possibile conseguente sofferenza fetale. A voi la scelta, e se proprio volete fare questo tentativo fatelo sotto stretto monitoraggio ginecologico.
Olio di Ricino di Marco Viti
Apermus
L’apermus è un rimedio omeopatico, che si presenta sotto forma di globuli, composto da tre piante: la cimicifuga (che favorisce la contrattilità uterina), la pulsatilla (che allevia i dolori del travaglio) e il calophylium (che favorisce la dilatazione).
Alcune donne che lo hanno assunto hanno riferito di essere riuscite a partorire in tempi brevi e con poche difficoltà. Nel caso in cui non si dovesse trovare in commercio, si possono utilizzare anche i tre componenti presi singolarmente.
Come tutti i rimedi omeopatici c’è chi si schiera o completamente a favore, o completamente contro, anche se questo rimedio viene suggerito molto dalle ostetriche che, evidentemente hanno riscontrato una certa efficacia.
Come si usa? Verso la 34esima settimana di gravidanza si consiglia l’assunzione di 10 globuli 3 volte al giorno da continuare fino al parto, e durante il travaglio con l’assunzione di 5 globuli ogni 15 minuti.
Come tutti i rimedi omeopatici bisogna seguire alcuni accorgimenti, in particolare non utilizzare contemporaneamente dentifrici che contengono mentolo (in commercio esistono dentifrici omeopatici) ed evitare l’assunzione di caffeina e teina (ne annullano l’efficacia). I globuli sono costituiti da zucchero inerte il che significa che non vanno ad influire sulla glicemia (nel caso di diabete gestazionale) e vanno assunti direttamente dal tappino senza farli entrare in contatto col metallo delle posate.
Apermus globuli di Loacker Remedia
Homeodent, dentifricio omeopatico di Boiron
Metodi “fisici”
È molto frequente vedere una donna nelle ultime settimane di gravidanza darsi particolarmente da fare con le pulizie di casa (colpa anche della sindrome del nido), o durante lunghe passeggiate estenuanti.
E’ altrettanto frequente ma meno evidente, che la stessa donna si dia particolarmente da fare col proprio compagno anche sotto le lenzuola.
Lo sforzo fisico è da sempre associato all’avvio del travaglio, ma questo metodo in realtà è sconsigliato dalle ostetriche, che anzi consigliano di riposarsi e mettersi in forze in vista del travaglio.
Diverso è il discorso dei rapporti sessuali completi: lo sperma infatti contiene prostaglandine di cui abbiamo già parlato, fondamentali per partorire, insieme alle contrazioni naturali dell’utero durante l’orgasmo. A voi la scelta quindi!
Io sono giorni che cerco di acquistare l’Apermus ma nulla..nessuno ha disponibile questo farmaco omeopatico, neanche online. Sapete dirmi dove posso acquistarlo? O se esiste un sostituto?
Ciao, in genere si ordina facilmente in qualsiasi farmacia nell’arco di 24 ore. Forse sono i fornitori locali ad esserne sprovvisti. Effettivamente anche online la disponibilità risulta ridotta. Prova ad acquistare tramite questo sito https://farmaciarocco.com/apermus-gl20g
Purtroppo anche su questo sito niente…mi è stato detto che non è ordinabile. Help!
Ecco vedi, allora sicuramente il problema è nel rifornimento. Ti consiglio di aspettare un paio di settimane e ritentare, oppure provare in altre farmacie se hanno scorte in magazzino. In ogni caso questo è solo uno dei metodi consigliati, quindi non abbatterti 😉
Non lo fanno piu é fuori produzione la ginecologa a me ha dato il caophyllum 5ch che ha lo stesso effetto !
L’apermus in realtà è un prodotto nato dall’unione sinergica di caulophyllum, pulsatilla e cimicifuga. Il caulophyllum da solo (così come pure la pulsatilla) in genere vengono assunti per alleviare i dolori mestruali e la sindrome premestruale in generale. Per fortuna oltre l’apermus e gli omeopatici esistono altri rimedi 😉
Quali? Sto cercando l’Apermus disperatamente ma non si trova più da nessuna parte, suggerimenti per un alternativa?
Purtroppo la produzione è al momento sospesa…dovresti cercare qualche farmacia che ha il prodotto in deposito 😉