FUMARE IN GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO: perchè smettere di fumare subito

In Italia fumano circa 5,1 milioni di donne, pari al 18,9% totale della popolazione. La fascia d’età maggiore va dai 25 ai 44 anni (fonte: Ministrero della salute). Avete capito bene, si tratta della fascia d’età “fertile” della donna. Ma cosa comporta fumare per una donna in termini di fertilità, gravidanza e per la salute dei suoi figli?

Durante la gravidanza il fumo (anche quello passivo) rappresenta il più importante fattore di rischio nelle nazioni sviluppate. Nonostante le ormai note raccomandazioni e conoscenze a riguardo, secondo l’OMS nel mondo sono circa 12-14 milioni le madri che fumano durante la gravidanza.

Essendo una vera e propria dipendenza, andrebbe trattata come tale: con specifici approcci medici multifattoriali, ed è ancora più importante in gravidanza avere il giusto supporto psicologico.

Fumare in gravidanza

Una delle domande che vengono spesso poste dalle donne fumatrici è: “Quante sigarette si possono fumare in gravidanza?” La risposta è: NESSUNA! Bisogna smettere di fumare in gravidanza!

Il fumo in gravidanza è responsabile di diversi problemi. Il primo, forse quello più noto è una diminuzione del peso del bambino alla nascita, fin sotto i 2,5 kg. Inoltre è presente anche una percentuale elevata di rischio di parto prematuro e morte perinatale.

Nelle prime fasi della gravidanza invece aumenta il rischio di aborto spontaneo anche in presenza di fumo passivo.

Inoltre l’esposizione al fumo in gravidanza è correlata ad un aumento del rischio di sovrappeso e obesità in bambini e adolescenti. Questo rischio riguarda la fascia d’età tra i 5 e i 10 anni, 18 anni e da adulti.

Avendo equiparato quasi il fumo diretto al fumo passivo, oggi si sta ponendo sempre più attenzione anche al “fumo di terza mano” che si forma quando la nicotina sotto forma di vapore, va a depositarsi sulle pareti, sui vestiti, sulle tende e sui mobili (e si, anche su giocattoli e peluche), e lì permane per lungo tempo. In un locale chiuso quindi si può avere l’esposizione a particelle sospese fini ed ultrafini, responsabili di problemi respiratori  ed effetti cancerogeni.

I neonati e i bambini che vengono sottoposti al fumo passivo (e in misura minore al fumo si terza mano) hanno una maggiore incidenza di numerose patologie:

Le conseguenze nei bambini

Problemi respiratori: il collegamento tra l’esposizione al fumo passivo nel neonato e la comparsa di problemi respiratori, asma e otiti, è ormai noto. Il rischio di asma aumenta nel caso in cui entrambi i genitori fumano e anzi, in questo caso il fattore di rischio principale sembra proprio essere il fumo paterno durante la gravidanza.

SIDS: la SIDS (o sindrome della morte in culla) è responsabile della morte improvvisa di neonati apparentemente sani entro i primi 10 mesi di vita. I fattori di rischio sono: l’esposizione al fumo materno durante e dopo la gravidanza, la posizione supina, l’utilizzo eccessivo di coperte durante il sonno, e una temperatura nella stanza troppo elevata. Statisticamente il 16,9% dei casi di SIDS è causato dal fumo passivo.

Fumo passivo bambini

Problemi comportamentali: diversi studi si stanno concentrando sempre di più sui fattori che predispongono a problemi comportamentali e difficoltà di apprendimento a scuola e, sembra sia presente una correlazione con il fumo.

Conseguenze anche nelle donne e negli uomini

Oltre alle ormai note conseguenze per l’apparato respiratorio, cardiovascolare, e di aumentato rischio oncologico, esistono delle conseguenze poco conosciute che riguardano prettamente la sfera femminile e maschile.

Per quanto riguarda la donna sembra che a risentire degli effetti del fumo sia diretto (con più di 10 sigarette al giorno) che passivo (con una esposizione di almeno 20 anni), sia anche l’età della menopausa che si abbassa notevolmente. Inoltre si ha anche una associazione notevole tra il fumo passivo e i sintomi depressivi.

Nell’uomo invece sono già noti gli effetti del fumo sulla fertilità. Questi comprendono una riduzione della qualità e della funzionalità spermatica a causa di modificazioni genetiche ed epigenetiche tra cui: aneuploidie cromosomiche, mutazioni genetiche, cambiamenti nella metilazione del DNA ecc.

Fumo uomini

Fumare in allattamento?

Il fumo è in grado di modificare negativamente la composizione del latte materno riducendo le sue proprietà protettive; inoltre la presenza di polveri sottili sui vestiti e la pelle della mamma possono facilmente venire a contatto col bambino.

Per quanto riguarda la composizione del latte materno, la nicotina risulta essere 3 volte più elevata nel latte materno rispetto al volume plasmatico della donna che fuma. Questo quindi espone ulteriormente il neonato agli effetti negativi della nicotina.

Inoltre il fumo va a ridurre anche il volume del latte prodotto influendo negativamente sulla durata dell’allattamento.

I composti del tabacco presenti nel latte materno delle madri fumatrici, sembrano essere associati anche in questo caso ad un aumento del rischio di sovrappeso infantile fino ai 7 anni.

Vietato fumare

Vi bastano questi motivi per SMETTERE DI FUMARE SUBITO???

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