IBUPROFENE: applicazioni, dosi per età e indicazioni terapeutiche
Uno dei dubbi più frequenti delle mamme è quale farmaco utilizzare per trattare febbre e altre patologie da raffreddamento minori nel bambino.
Avendovi già parlato della tachipirina qui, è doveroso parlare anche del secondo farmaco più utilizzato: l’ibuprofene.
L’ibuprofene è un FANS (Farmaco Antinfiammatorio Non Steroideo), usato frequentemente su bambini e adulti; al contrario del paracetamolo, agisce realmente sull’infiammazione, andando a controllare anche febbre e dolore.
Gli studi sulla sua sicurezza, consigliano il suo utilizzo nei bambini dai 3 mesi in poi e con un peso superiore a 5-6 kg, ponendo la massima attenzione all’idratazione del bambino. Questo per prevenire eventuali effetti avversi a carico soprattutto dei reni, per cui va evitato in tutte quelle condizioni che possono predisporre a disidratazione: diarrea, vomito e febbre molto alta.
Resta quindi il farmaco ideale per il trattamento del dolore moderato, di stati infiammatori di diversa natura e della febbre non troppo elevata.
Vi ricordo che essendo un FANS, al contrario del paracetamolo, non può essere assunto a stomaco vuoto perché potrebbe essere responsabile della comparsa di lesioni del tratto digestivo.
Alternare paracetamolo e ibuprofene?
Su questa domanda sia i ricercatori che i pediatri sono divisi. Ai genitori spesso viene consigliato di somministrare inizialmente il paracetamolo e, nel caso in cui la febbre non subisca variazioni o si ripresenta, passare all’ibuprofene.
Ancora purtroppo vi è incertezza sulla reale efficacia della terapia combinata rispetto alla terapia con solo paracetamolo o solo ibuprofene, anche se gli studi svolti finora sembrano essere a favore della terapia combinata. Per fortuna gli stessi studi hanno evidenziato una assenza di effetti collaterali gravi nella terapia combinata, quindi il consiglio è sempre quello di prestare attenzione (oltre al dosaggio che potrebbe portare ad effetti tossici a livello epatico) allo stato di idratazione del bambino per evitare danni renali. Nel caso in cui la terapia superi le 24 ore sarebbe opportuno registrare gli orari di somministrazione e le relative dosi di paracetamolo e ibuprofene in modo da poter avere un confronto chiaro con il pediatra o gli operatori sanitari nel caso in cui la febbre persista ulteriormente.
Seguire le indicazioni del pediatra è sempre la scelta migliore!
Come e quanto ibuprofene somministrare?
La via di somministrazione dell’ibuprofene è preferibilmente quella orale. La via rettale infatti presenta un assorbimento irregolare specialmente nei bambini piccoli e quindi è meno affidabile.
In commercio esistono diverse specialità medicinali, tra cui Moment kid, Antalfebal, Nurofen febbre e dolore bambini.
Sono tutti abbastanza gradevoli sia al gusto che alla vista, quindi non dovreste avere difficoltà a somministrarli.
Come per il paracetamolo, per conoscere la dose da somministrare bisogna considerare il peso del bambino:
- Bambini di circa 5-6 kg : dose singola da 2,5 a 5 ml. La dose giornaliera non deve superare i 7,5 ml
- Bambini di circa 7-9 kg : dose singola da 2,5 a 5 ml. La dose giornaliera non deve superare i 10 ml
- Bambini di circa 10-15 kg : dose singola da 5 ml. La dose giornaliera non deve superare i 15 ml
- Bambini di circa 16-20 kg : dose singola da 7,5 ml. La dose giornaliera non deve superare i 20 ml
- Bambini fino ai 30 kg : dose singola da 10 ml. La dose giornaliera non deve superare i 30 ml
Si consiglia inoltre di non superare le 3 somministrazioni giornaliere, rispettando almeno le 6-8 ore tra due somministrazioni, per un massimo di quattro giorni.
In conclusione, nonostante sia un rimedio facilmente accessibile (come del resto la tachipirina), bisogna cercare di non abusarne e di consultare sempre il pediatra…
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