TACHIPIRINA: applicazioni, dosi per età e indicazioni terapeutiche
Alzi la mano chi non ha mai assunto tachipirina??? Statisticamente posso dire con certezza (quasi) nessuno.
Il principio attivo della tachipirina, il paracetamolo, è uno dei farmaci da banco più conosciuti e somministrati anche in gravidanza e allattamento, e nei bambini molto piccoli. Il paracetamolo serve sostanzialmente come antipiretico (quindi per abbassare la febbre) e come analgesico (quindi antidolorifico).
Nonostante venga consigliato anche come antinfiammatorio, in realtà è privo di una significativa attività antinfiammatoria.
La sicurezza e la tollerabilità del paracetamolo deriva dal fatto che non provoca irritazioni gastriche e può essere assunto anche a stomaco vuoto contrariamente ad altri farmaci utilizzati per la stessa funzione, e non provoca alterazioni renali. Questo ovviamente se si rispetta il corretto dosaggio nell’arco delle 24 ore e se non si hanno patologie preesistenti.
Il dosaggio corretto
Negli adulti il dosaggio massimo è di 3000 mg al giorno, utilizzando formulazioni da 500 mg o da 1000 mg per volta con gli opportuni intervalli di tempo: 4 ore per la tachipirina da 500 mg e 8 ore per quella da 1000 mg.
Il calcolo dei dosaggi diventa più complesso nel neonato e bambino, avendo a disposizione tachipirina a diversi dosaggi e in diverse forme farmaceutiche.
Premettendo che il dosaggio varia in base al peso del bambino, bisogna in ogni caso rispettare dosi e tempi per età, mentre la forma farmaceutica da preferire è sempre un po’ un azzardo almeno i primi tempi.
Quale forma farmaceutica scegliere?
Con i miei figli ho avuto la grande fortuna di non avere grossi problemi nella somministrazione di farmaci…sciroppi, gocce, antibiotici e supposte sono sempre riuscita a somministrarli senza grossi problemi. Ma sono consapevole che possono esserci delle enormi difficoltà con bambini restii a inghiottire qualsiasi tipo di medicinale.
La prima tachipirina che viene data è in genere quella a gocce, acquistata nel momento in cui si esce dall’ASL dopo la prima vaccinazione. Ora, non so se l’avete mai assaggiata….io si, lo faccio sempre con tutto quello che devo dare per la prima volta ai miei figli, ed effettivamente capisco i pianti disperati dei neonati quando devono prendere queste gocce: sono AMARISSIME. Il mio primo figlio non sempre riusciva a inghiottirle da sole, ammetto di averle messe nel latte alcune volte, almeno quando potevo unire il momento biberon con la sua somministrazione. La cosa migliore sarebbe la somministrazione singola possibilmente sotto la lingua, cosa alquanto difficile con un neonato urlante e febbricitante.
Solo in seguito scoprii invece la simpatia che la formulazione in sciroppo suscitava in lui. Pur restando un leggero retrogusto amaro, lo sciroppo al sapor di fragola veniva di gran lunga preferito, tant’è che col secondo figlio, evitai proprio le gocce e iniziai direttamente con lo sciroppo.
Supposte: si o no?
Non ditemi di non avere qualche ricordo sgradevole legato a quando vostra madre vi metteva la suppostina. Io si e per questo ho sempre cercato di evitare per quanto possibile, specialmente la notte per evitare di svegliarli troppo.
In linea di massima, l’assorbimento di qualsiasi farmaco somministrato per via rettale è meno prevedibile rispetto alla via orale, per cui sarebbe da preferire solo nei casi in cui la via orale sia inaccessibile come ad esempio durante il vomito.
Una domanda che viene spesso posta da molte mamme preoccupate è se si può tagliare a metà ad esempio una supposta da 500 mg per avere la metà del dosaggio. Questa pratica è decisamente da sconsigliare perché la quantità di principio attivo non è uniforme in tutta la supposta: per esempio potrebbe essere maggiormente concentrata sulla punta o sul fondo o viceversa. In ogni caso effettuando un “taglio” innanzitutto non si garantisce l’esatta somministrazione dal punto di vista quantitativo, per non parlare poi di eventuali contaminazioni che la supposta può subire dopo essere stata tagliata con utensili domestici.
Esempio della diversa distribuzione di principio attivo in due supposte uguali
Ritornando ai dosaggi di seguito potete trovare un utile riepilogo di tutte le somministrazioni dose/tempo della tachipirina per bambini.
Tachipirina gocce
- Bambini di peso compreso tra 3,2 e 6 kg: 14-20 gocce ogni 6 ore (max 4 volte al giorno)
- Bambini di peso compreso tra 7 e 10 kg: 35-40 gocce ogni 6 ore (max 4 volte al giorno)
- Bambini di peso compreso tra 11 e 12 kg: 35-40 gocce ogni 4 ore (max 6 volte al giorno)
Tachipirina sciroppo
- Bambini di peso compreso tra 7 e 10 kg: 5 ml ogni 6 ore (max 4 volte al giorno)
- Bambini di peso compreso tra 11 e 12 kg: 5 ml ogni 4 ore (max 6 volte al giorno)
- Bambini di peso compreso tra 13 e 20 kg: 7,5-10 ml ogni 6 ore (max 4 volte al giorno)
- Bambini di peso compreso tra 21 e 25 kg: 10 ml ogni 4 ore (max 6 volte al giorno)
- Bambini di peso compreso tra 26 e 40 kg: 15-20 ml ogni 6 ore (max 4 volte al giorno)
Tachipirina supposte neonati 62,5 mg
Bambini di peso compreso tra 3,2 e 5 kg: 1 supposta ogni 6 ore (max 4 volte al giorno)
Tachipirina supposte prima infanzia 125 mg
- Bambini di peso compreso tra 6 e 7 kg: 1 supposta ogni 6 ore (max 4 volte al giorno)
- Bambini di peso compreso tra 7 e 10 kg: 1 supposta ogni 4-6 ore (max 5 volte al giorno)
- Bambini di peso compreso tra 11 e 12 kg: 1 supposta ogni 4 ore (max 6 volte al giorno)
Tachipirina supposte bambini 250 mg
- Bambini di peso compreso tra 11 e 12 kg: 1 supposta ogni 8 ore (max 3 volte al giorno)
- Bambini di peso compreso tra 13 e 20 kg: 1 supposta ogni 6 ore (max 4 volte al giorno)
Tachipirina supposte bambini 500 mg
- Bambini di peso compreso tra 21 e 25 kg: 1 supposta ogni 8 ore (max 3 volte al giorno)
- Bambini di peso compreso tra 26 e 40 kg: 1 supposta ogni 6 ore (max 4 volte al giorno)
Quando somministrare la tachipirina?
Ricordate sempre e comunque che la febbre, il motivo principale per cui si ricorre alla tachipirina, è un meccanismo di difesa che serve a distruggere patogeni venuti a contatto con l’organismo, quindi è essa stessa un meccanismo di difesa. E’ bene mantenere la temperatura al di sotto di un certo range, ma è altrettanto consigliabile non somministrarla subito alle prime avvisaglie, quindi lasciatela sfogare un po’ monitorando ovviamente in maniera costante.
Per quanto riguarda eventuali dolorini come quelli da dentizione, io ho sempre evitato di darla, tranne nei casi in cui realmente mi accorgevo che i pianti disperati di mio figlio (il secondo soprattutto) erano davvero provocati dal taglio delle gengive (lui purtroppo ha la soglia del dolore tipicamente maschile, cioè inesistente).
Il fatto che sia un rimedio comune e facilmente accessibile, può portarne ad un facile abuso. Anche senza arrivare alla tossicità epatica che si ha superando la dose minima giornaliera, recenti studi hanno dimostrato una maggiore predisposizione all’asma nei bambini che in fase fetale o nei primi mesi di vita hanno ricevuto paracetamolo in maniera sistemica.
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